Coordinamento donne contro il razzismo
Domenica 7 marzo 2010
Piazza Campo de’ Fiori - dalle ore 11 al tramonto
Primavera antirazzista
VOCI DI DONNE MIGRANTI E CITTADINE
Mostre e libri, stand informativi, spettacoli di cinema, teatro, musica
Saranno presenti le produttrici agricole del Progetto Rea Silvia della Regione Lazio
Programma:
Presentazione dell’iniziativa da parte del Coordinamento
Intervento dell’associazione Insieme Zajedno
Intervento di lavoratrici e lavoratori di Rosarno, Ass. Da sud
Campagna per il Nobel alle donne africane
Balli popolari in piazza, a cura dell’ Ass. Cemea
Pranzo preparato dalle donne della scuola Carlo Pisacane e dell’ Ass. Asinitas
Campagna Nastri Verdi di sostegno alle lotte delle donne iraniane
Intervento dell’ Ass. Be Free sul CIE di Ponte Galeria
"RetroviaNapoli"
Canzoni ispirate da donne, Stefania Tarantino (voce), Letizia Pelosi (chitarra)
I bambini di Capoverde: campagna per la ricostruzione della scuola
Intervento Ass. Asinitas, proiezione di video
Letture teatrali da Quelle voci dal vuoto (ed. Jacobelli)
Proiezione del video "The Chain of Love" (Mamme a catena)
Voci di donne dalla Bolivia - Donne per la solidarietá Onlus
Interventi musicali
Aderiscono le associazioni del Coordinamento Donne contro il Razzismo: Assolei, Candelaria, Donne a colori, Donne capoverdiane in Italia, Donne per la pace, Dhuumcatu, Imed, Insieme Zajedno, Le Nove, Madri per Roma Città Aperta, Monteverde antirazzista, No.Di: I nostri diritti, Spirit Romanesc, Quinoa, Trama di terre. Ed inoltre: Arci, Asinitas, Be free, CGIL di Roma e del Lazio, Coordinamento Donne della CGIL di Roma e del Lazio, Da Sud, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Lunaria, Filipino Women’s Council, Mosaico di pace, Donne africane in Italia (SODEFAID), Wilpf-Italia.
Saranno distribuiti materiali di documentazione dei Dossier Immigrazione, Caritas/Migrantes
Con il patrocinio della Presidenza della Provincia di Roma
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In assenza di politiche anticrisi l'unica risposta è la riduzione di libertà e diritti. Come fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando la società, producendo separazione e odio razziale? Misure che colpiscono in particolare i/le migranti ma riguardano tutti e puntano a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà tra le persone, alimentando la paura e rendendo tutti più ricattabili. Le politiche razziste contro l’immigrazione alimentano e si combinano con nuove forme di razzismo popolare , fondate su stereotipi e pregiudizi contro “lo straniero e il diverso”.
Il risultato è una democrazia dimezzata, perché ogni forma di discriminazione è il contrario della democrazia; vogliono imporci una cittadinanza e quindi anche una società chiusa e esclusiva, in cui tutte, native e migranti, stentiamo a riconoscerci. In molte lingue – anche l’italiano - i cncetti di "straniero", "strano" ed "estraneo" hanno la stessa radice linguistica. Oggi come ieri "lo straniero - l'estraneo" è chi non rientra in quei parametri di "normalità" che qualcuno ieri come oggi ha stabilito.
Le donne sono state usate per dichiarare guerra ai migranti e i migranti, a loro volta, sono stati usati per chiarire che le donne italiane appartengono agli uomini italiani. I maschi italiani ne sono usciti senza macchia, sdoganati - al solito - come “brava gente”: il mostro è fuori di noi, il mostro è l’altro.
In questi anni abbiamo lavorato in tante, per aprire il nostro paese al mondo e alle tante diversità. Il nostro stare insieme, ciascuna con la propria soggettività, rielaborando insieme il nostro essere nate in Italia o altrove, le nostre esperienze migratorie o le nostre differenze, è già un condividere, un’alternativa allo svilupparsi di un nuovo razzismo.
Coordinamento donne contro il razzismo