29/05/09

'Segnalazioni': 'Incontriamoci con dolcezza', 4 giugno ore 17.30

CGIL - Roma Sud presenta:

INCONTRIAMOCI CON DOLCEZZA - DIVERSAMENTE UGUALI


Con la presente siamo lieti d’
Invitarvi all' evento INCONTRIAMOCI CON DOLCEZZA” - “DIVERSAMENTE UGUALI”; Confronto di esperienze, saperi, competenze di Donne straniere e italiane, tante domande, molte ostacoli, diverse risposte…L’obbiettivo dell' Evento è di interagire con altre donne e dimostrare che le problematiche sono tante però la loro forza supera tante barriere…

Verrà offerto Buffet Multietnico al pubblico presente, inoltre ci accompagnerà: Il Coro “Se sta Voce” e il Gruppo “ Matices”. Ci sarà anche lo spazio alla Lettura di Poesia a cura di Rubbina Kausar


04 Giugno 2009 - dalle ore 17.30 alle ore 20:30

HOTEL “ARCO DI TRAVERTINO”, Via Collepardo 10 (Metro “A” - Arco di Travertino)

Ingresso gratuito.
Vi prego di darci la conferma della vostra presenza.


Associazione Donne a Colori Onlus
Rag. Luz Paredes Ramirez
cell. 3395725733

28/05/09

'Nostre iniziative': Incontro sulle migrazioni il 5 giugno


Il Coordinamento donne contro il razzismo;
la Casa Internazionale delle Donne, Area Cultura;
e il Master in Politiche dell'Incontro e Mediazione Culturale in contesto migratorio, Università degli Studi Roma Tre
vi invitano all'incontro:

Contesti migratori nel mondo globale. Esperienze a confronto

Casa Internazionale delle donne
5 giugno 2009 ore 17,00

Coordinatrice: Maria Palazzesi

Relatrici:
Prof.ssa Maria Vittoria Tessitore: "La mediazione culturale: modalità di inclusione sociale"
Igiaba Scego: "Il cerchio narrativo: il rifugiato tra racconto e speranza"
Susanna Cavallo
Flavia Piperno: "Madri migranti: dare voce al disagio, rilanciare le opportunità"
Barbara Petrini: "The New Yam Festival: dimensione rituale e patrimonio mitico dei/lle nigeriani/e igbo"

Interventi previsti:
Victoria Chioma Ezewoko Ibe, Rhodah Mashavave, Doris Catalina Mendoza Vega, Astier Tesfamariam, Winta Zerai
(Corsiste del Master in Politiche dell'Incontro e Mediazione Culturale in contesto migratorio, Università degli Studi Roma Tre)
Maria Emanuela Galanti: "Per una rete di gruppi di auto-aiuto sui problemi della maternità a distanza"

26/05/09

'Appuntamenti': Aderiamo al sit-in davanti al Cie di Ponte Galeria, venerdì 29 maggio

Il 28, 29 e 30 maggio prossimi si riuniranno qui a Roma i ministri degli interni e della giustizia degli 8 principali stati capitalisti. Discuteranno e decideranno delle vite di milioni di persone, ed in particolar modo di chi in occidente è ben accett* solo se e fin quando serve ad ingrossare l'esercito degli sfruttati.

E' la popolazione migrante a pagare il prezzo piu' alto della crisi, subendo infami ricatti lavorativi, clandestinita' obbligata e il razzismo costruito dalle istituzioni attraverso il terrorismo dei media e leggi infami. La detenzione nei lager chiamati C.I.E., la deportazione nei paesi di origine, il respingimento di massa e la reclusione nei campi di concentramento in Libia come in Marocco, sono la risposta che l'Europa di Schengen ha scelto di voler dare alla questione della migrazione. Nell'odierno clima di propaganda xenofoba si inserisce l'aggressione squadrista di venerdi' scorso a Villa Gordiani ai danni di membri della comunita' bengalese, un'intimidazione razzista legittimata dall'ostilita' e l'ostruzionismo attraverso cui le istituzioni locali (Comune e Municipio VI) hanno posto ripetuti ostacoli burocratici ai festeggiamenti del capodanno Bangla non garantendo la liberta' di espressione di migliaia di cittadini di Roma e innescando una spirale di odio per il diverso.

Negli ultimi due mesi solo nel centro di Ponte Galeria hanno perso la vita un uomo (Salah Souidani) e una donna (Nabruka Mimuni), entrambi vittime della brutalita' della Polizia di Stato e della complice indifferenza della Croce Rossa Italiana. Sono questi due apparati militari a dividersi la responsabilita' della gestione di questo lager della democrazia, in qualita' di esecutori materiali delle politiche di discriminazione e sterminio applicate all'interno e all'esterno di esso.

In entrambe le occasioni i prigionieri e le prigioniere del C.I.E. hanno dato inizio ad uno sciopero della fame e dieci giorni dopo la morte di Nabruka riescono ad evadere due persone delle tre che ci avevano provato, mentre all'interno la polizia si accanisce su un recluso a caso, pestandolo a sangue.

Per venerdi' 29, durante i giorni del G8 su sicurezza e immigrazione, lanciamo un appello cittadino a partecipare ad un presidio solidale sotto al C.I.E. di Ponte Galeria, con amplificazione e microfono aperto agli interventi di chiunque voglia comunicare con i/le reclus*.

Facciamo sentire a chi e' prigionier* dietro quelle sbarre la solidarieta' di tutt* coloro che non sono piu' dispost* a tollerare l'esistenza di questi lager, ne' le torture e gli omicidi di stato che si vorrebbero occultare al loro interno.

L'appuntamento è dalle 17 nel parcheggio della fermata "Fiera di Roma" del trenino per fiumicino aeroporto (via gaetano rolli lorenzini angolo via cesare chiodi)

SOLIDARIETA' CON I/LE MIGRANTI IN LOTTA
CHIUDERE I C.I.E. SUBITO
NESSUNA GALERA, NESSUNA FRONTIERA
CONTRO IL G8 SIAMO TUTTE/I CLANDESTINE/I

Compagne e Compagni antirazziste/i

'Segnalazioni': dibattito sulla tratta delle donne

La Rete Internazionale delle Donne per la pace
vi invita a partecipare all'incontro

Dietro i respingimenti. La tratta delle donne

Roma, 28 Maggio ore 11.30-13.30
Casa Internazionale delle Donne
partecipano:

Carmen Bertolazzi, Associazione Oria d'aria
Daniela Conti, UISP
Oria Gargano,associazione Be free
Djamila Andrade, Marcia mondiale per la Pace e la nonviolenza (Mozambico)
Francesca Filippi, Differenza Donna
Patrizia Salierno, Progetto Rwanda-Rete Internazionale Donne per la Pace
Francesca Koch, Casa Internazionale delle donne

Coordina
Raffaella Chiodo, Rete Internazionale delle Donne per la Pace e Centro Benny Nato


L'incontro è promosso dalla Rete Internazionale delle donne per la Pace con l'obiettivo di affrontare il fenomeno della Tratta delle donne in Italia e nel mondo, grazie al contributo di donne che lavorano su questo tema e che operano da tempo a stretto contatto con le donne migranti dei Centri di Identificazione ed espulsione tra cui quello di Ponte Galeria. L'iniziativa sarà anche l'occasione per introdurre diffondere l' informazione e sviluppare la sensibilizzazione dell'opinione pubblica su questo fenomeno nella Regione dell'Africa Australe. In particolare in Mozambico. Verrà infatti, sviluppata una speciale messa a fuoco su questo caso, che vede da tempo impegnate le locali reti delle donne come la WLSA (Women and Law in Southern Africa) ed altre, così come istituzioni nazionali,
regionali ed iinternazionale, nella prevenzione e denuncia del traffico di esseri umani e in particolare di donne prevalentemente minori, destinate allo sfruttamento sessuale da parte di organizzazioni criminali in previsione dei Mondiali di calcio 2010 che si svolgeranno in Sudafrica.

15/05/09

Appuntamenti: Aderiamo alle mobilitazioni di 'Da che parte stare' e della 'Rete noG8' a Roma


Intolleranti al razzismo

Per abbattere muri e frontiere.
Per una cittadinanza globale


Nabruka Mimuni, questo è il nome della donna che si è tolta la vita nella notte tra il 6 e il 7 maggio nel lager di Ponte Galeria, alle porte di Roma. 227, le persone delle quali non conosciamo il nome né la sorte respinte verso la Libia nella stessa notte, inaugurando la linea dura del ministro Maroni sui respingimenti in mare. Inutile parlare di diritti umani inviolabili, illusorio appellarsi a una qualche convenzione internazionale, insufficiente erigersi a difesa della Costituzione italiana.

Classi separate, autobus separati, medici spia, presidi spia, reato di clandestinità, sindaci sceriffo, “sicurezza partecipata”, esercito nelle strade, militarismo civico, checkpoint metropolitani: il mondo intorno a noi sembra evolversi rapidamente in un’escalation di razzismo e violenza istituzionale che mirano a stringere tutte e tutti noi nella morsa della paura, dello sfruttamento e del controllo. Il governo blinda il pacchetto sicurezza. Berlusconi non vuole un'Italia multietnica e lo spettro dell'apartheid si fa realtà.

Le politiche razziste e securitarie sono pratiche di governo nella crisi economica. In assenza di politiche anticrisi l'unica risposta è la sicurezza che si traduce nella riduzione di libertà e diritti. Come fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando (preventivamente) la società, producendo separazione e odio razziale? Queste misure colpiscono in particolare i/le migranti ma riguardano tutt* e puntano a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà tra le persone, alimentando la paura e rendendo tutt* più ricattabili.

Ma il futuro non è scritto. Le rivolte nei centri di detenzione per migranti (CIE), da Lampedusa a Torino, da Milano a Ponte Galeria, accendono un fuoco di speranza e libertà. Le voci e le mobilitazioni contro il pacchetto sicurezza gridano che sono molt* a sfidare la paura. Le lotte sociali non si fermano, anzi si moltiplicano.

È urgente nelle prossime settimane moltiplicare azioni e manifestazioni per rendere visibile l'indignazione e la rabbia nei confronti di un governo sempre più razzista Il 23 maggio a Milano ci sarà un'importante manifestazione nazionale della campagna "Da che parte stare", contro la crisi, contro il razzismo e per i diritti dei migranti.

Tra il 28 e il 30 maggio si terrà a Roma il G8 dei ministri della giustizia e degli interni, che discuteranno di sicurezza, crisi e immigrazione. A presiederlo sarà il ministro razzista Roberto Maroni. Saranno in 8, solo in 8. Vorrebbero gestire la crisi sulla nostra pelle, laddove la politica economica non offre soluzioni, laddove il capitalismo traballa, laddove la crisi è globale e non conosce frontiere, la loro risposta è approfondire le differenze, contenere chi si ribella e chi lotta per la propria dignità.

E' arrivato il momento di far convergere le nostre lotte, le lotte dei migranti, degli studenti, di lavoratori e lavoratrici precar* che si ribellano a un mondo fatto di sbarramenti e frontiere, di muri e razzismo feroce. Queste lotte stanno costruendo una rete di resistenze alla crisi, al pacchetto sicurezza e al G8 di fine maggio, che intende ratificare provvedimenti già operativi da tempo. Sui nostri corpi, sulle nostre vite, contro i nostri diritti.

Per questo facciamo appello a costruire una settimana di mobilitazioni che dal 23 maggio a Milano passi per due giornate di azione decentrata il 28 e 29 maggio e per la manifestazione globale di Roma del 30 maggio.

Per contestare le politiche razziste e liberticide del governo del mondo, laddove il razzismo non guarda solo al colore della pelle, ma vuole colpire trasversalmente tutt* coloro che reclamano diritti, reddito, casa, cittadinanza, libertà di movimento.

Contro il pacchetto sicurezza e le leggi razziste Per la chiusura dei CIE in Italia, in Europa e in tutto il mediterraneo. L´unica sicurezza che vogliamo è la libertà Contro frontiere e muri, per la libertà di movimento Siamo tutt* clandestin*, la cittadinanza che vogliamo è globale

Domenica 17 maggio, ore 17 al Volturno, Via Volturno, Roma
Assemblea pubblica - cittadina - globale.
Giovedì 28 e Venerdì 29. Giornate di azioni decentrate
Sabato 30, Manifestazione globale contro il G8, Roma

Verso le mobilitazioni contro il G8 di luglio.noi la crisi non la paghiamo!

Rete noG8 - Roma

'Segnalazioni': libro "Il nostro viaggio" di Enisa Bukvić

Lo scorso 9 maggio, presso la libreria Esquilibri di Roma, Enisa Bukvić ha presentato il suo libro, “Il Nostro Viaggio: Identità Multiculturale in Bosnia Erzegovina”, edito da Infinito Edizioni.
Il libro è in primo luogo il racconto della vita straordinaria e semplice di una donna che ama, che soffre e che lotta, ma anche un’analisi introspettiva, l’elaborazione di un dolore, di un lutto, della perdita dei propri punti di riferimento e della scoperta di nuovi modi per ritrovare se stessi e le proprie radici. Tuttavia “Il nostro viaggio” va ben oltre la narrazione dell’esperienza personale, offrendo un’attenta e competente disamina del conflitto Bosniaco, delle conseguenze che questo ha avuto in termini di “spostamento di persone” e delle difficoltà che i cittadini bosniaci hanno dovuto affrontare nella ricostruzione della propria identità. Identità, immigrazione, integrazione e multiculturalismo sono appunto i temi centrali dell’indagine di Enisa. Il racconto dell’esperienza personale diviene dunque un modo assai acuto di sottoporre al lettore una realtà complessa e difficile, quella vissuta dai profughi in Italia. Identità multiculturale, identità perduta, recupero di una nuova identità sono gli elementi a cui Enisa si riferisce nell’affrontare e descrivere il viaggio suo e della sua gente.
Le storie di vita delle persone che Enisa ha incontrato nel suo cammino sono raccontate nel libro in maniera delicata, profonda e mai invadente. Sono storie di solidarietà e multiculturalità. Tutte rievocano quella “contaminazione culturale” che solo un bosniaco è in grado di vivere pienamente. La storia che Enisa ci racconta è la storia di una donna che osserva e partecipa a tutto questo ma che ha imparato soprattutto a vedere dentro se stessa “Ora posso definirmi una bosniaca con una sua identità multiculturale, che ha acquisito molte influenze anche dalla cultura italiana”.

di Valentina Gentile

12/05/09

'Nostre iniziative': Comunicato dopo la morte di Nabruka Mimuni

Coordinamento donne contro il razzismo


ABITARE IL MONDO, SENTIRSI A CASA


Non si è sentita a casa Nabruka Mimuni, suicida nel Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria

Non era la sua casa il mare che si è portato via la giovane nigeriana
Esat Ekos e il suo bambino annegati nel canale di Sicilia

Non si è sentita a casa Dorina Kristinel il suo bambino bruciati nella tendopoli di Castel Fusano a Ostia

A quali vessazioni sono sottoposte le donne che in queste ore vengono respinte dalle nostre coste e spedite in lager libici nei quali le organizzazioni umanitarie internazionali non possono entrare ?

Noi non vogliamo essere complici di questa politica assassina
Noi siamo solidali con le donne che fanno lo sciopero della fame a Ponte Galeria

Le politiche razziste contro l’immigrazione dell’attuale governo alimentano e si combinano con nuove forme di razzismo popolare – troppi ormai gli episodi di disumanità e violenza -, fondate su stereotipi e pregiudizi contro “lo straniero e il diverso”. Il risultato è una democrazia dimezzata, perché ogni forma di discriminazione è il contrario della democrazia; vogliono imporci una cittadinanza e quindi anche una società chiusa e esclusiva, in cui tutte, native e migranti, stentiamo a riconoscerci.

Al contrario in questi anni abbiamo lavorato in tante, per aprire il nostro paese al mondo e alle tante diversità. Il nostro stare insieme, ciascuna con la propria soggettività, rielaborando insieme il nostro essere nate in Italia o altrove, le nostre esperienze migratorie o le nostre differenze, è già un condividere, un’alternativa dal basso e dall’alto, allo svilupparsi di un nuovo razzismo.

SAREMO ANCHE NOI IN PIAZZA
MERCOLEDI’ 13 A MONTECITORIO ORE 14.00
DOMENICA 17 MAGGIO AL PIGNETO ORE 16.00
IL 23 MAGGIO A MILANO

Roma, 11 maggio 2009

08/05/09

'Campagne': Il Coordinamento aderisce a 'Da che parte stare' e alla manifestazione di Milano




MILANO – 23 MAGGIO 2009
MANIFESTAZIONE NAZIONALE

CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale “Da che parte stare”

La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti: donne e uomini, italiani e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi, il governo produce e sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una forza lavoro usa e getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti alla perenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni progetto di vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori, i precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta per primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà, sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la clandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilità sempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Il razzismo istituzionale colpisce duro: il Governo Berlusconi, con la Lega Nord in prima fila e buona parte dei media, hanno dato il via ad una campagna di odio che si indirizza prevalentemente contro i “clandestini” ma criminalizza tutti i migranti giustificando il loro sfruttamento. La proposta di un “contributo” per il rinnovo dei permessi – che si aggiunge al furto dei contributi previdenziali e pensionistici che non possono essere ritirati – mostra che il salario dei migranti è considerato risorsa sempre disponibile. Si tratta di denaro che, con quello di tutti i lavoratori, pagherà nuovi Centri di identificazione ed espulsione. E mentre il razzismo istituzionale si legittima sul corpo delle donne facendo strada a ronde e linciaggi popolari, la violenza continua nelle case, i tagli alla scuola e al welfare pretendono di rinchiudere tutte le donne tra le mura domestiche, riservando alle migranti solo un posto da “badanti”. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

La crisi mostra spietatamente che lo sfruttamento non conosce differenze: tutti hanno mutui e affitti da pagare, l’incubo del giorno dopo. Il razzismo istituzionale impedisce però ai migranti di sperare persino nelle già povere “misure anticrisi”. Ammortizzatori sociali, piani edilizi, bonus bebè non li riguardano: devono solo pagare, e farlo in silenzio. L’abolizione del divieto di denunciare i migranti irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie è l’espressione più meschina di una strategia che vuole produrre una clandestinità politica oltre che legale. Impedire di certificare la nascita dei figli e delle figlie dei migranti senza documenti pone un’ipoteca sulle prossime generazioni. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Contro i colpi duri della crisi e del razzismo istituzionale, la risposta deve essere altrettanto forte. È ora di scegliere DA CHE PARTE STARE, e tutti e tutte siamo chiamati in causa. Le organizzazioni autonome dei migranti, che in questi anni hanno tenuto alta la lotta contro la legge Bossi-Fini, le associazioni e i movimenti antirazzisti, i sindacati, tutti siamo tenuti a schierarci contro questa politica del razzismo. Fino a quando i migranti saranno esposti al ricatto, tutti saranno più ricattabili. È tempo di ritessere il filo della solidarietà, di avviare in ogni territorio una nuova grande azione concreta di lotta capace di opporsi a un attacco alle condizioni di vita che colpisce prima di tutto i migranti, ma non solo i migranti.

È ORA DI STARE DALLA PARTE DEI MIGRANTI E DELLE MIGRANTI. Per questo, facciamo appello a tutti i lavoratori, le lavoratrici, gli studenti e le studentesse, le associazioni e i sindacati, affinché siano parte di questa lotta. Con questo appello inizia il percorso per una mobilitazione che arrivi a una grande manifestazione nazionale il 23 maggio a Milano, una città del nord dove più evidenti sono le caratteristiche dell’offensiva del razzismo istituzionale e più marcati gli effetti della crisi. Affinché gli effetti della legge Bossi-Fini non amplifichino quelli della crisi, NOI CHIEDIAMO:

- che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa integrazione, mobilità, sospensione dal lavoro;

- che i migranti, così come tutti quei lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori, partecipino alla pari di ogni altro lavoratore a ogni misura di sostegno e vedano salvaguardati i contributi che hanno versato;

- che i migranti e tutti i lavoratori possano rinegoziare i loro mutui in caso di perdita del lavoro; il blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nella stessa condizione, perché sappiamo che un migrante senza contratto di locazione è un lavoratore clandestino;

- il mantenimento del divieto di denuncia dei migranti senza documenti che si rivolgono alle strutture sanitarie e della possibilità di registrare la nascita dei loro figli;

- il ritiro della proposta di un permesso di soggiorno a punti e di qualunque tipo di “contributo” economico, sia esso di 80 o di 200 €, per le pratiche di rinnovo dei permessi.

- il blocco della costruzione di nuovi centri di identificazione ed espulsione, l’utilizzo dei fondi stanziati per iniziative a favore di tutti i lavoratori colpiti dalla crisi, la cancellazione di ogni norma che preveda l’allungamento dei tempi di detenzione, la chiusura dei CIE.

- la garanzia di accesso al diritto d’asilo e il blocco immediato dei respingimenti alla frontiera in attesa della promulgazione di una legge organica in materia.

PER ADESIONI: da.che.parte.stare@gmail.com

SITO INTERNET: www.dachepartestare.org

FACEBOOK: cerca tra gli eventi “Da che parte stare – Milano 23 Maggio 2009”

Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna e provincia
Rete migranti Torino
MayDay Milano
Impronte – Rete per la libertà di movimento Roma
Rete 28 aprile
Associazione Città migrante – Reggio Emilia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL – Parma
Coordinamento lavoratori immigrati CGIL – Reggio Emilia
Coordinamento immigrati CGIL – Brescia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL - Bologna
Associazione diritti per tutti – Brescia
Sportello Illegale CSOA Gabrio – Torino
Cittadinanza globale – Verona
Coordinamento migranti Terza Italia – Senigallia
Coordinamento migranti basso mantovano
Sinistra critica - movimento per la sinistra anticapitalista
Laboratorio femminista Kebedech Seyoum
CSOA Casaloca – Milano
Coordinamento Nord sud del mondo
Associazione culturale "Carlo Giuliani" - San lazzaro - Ozzano (BO)
Comitato di solidarietà con profughi e migranti – Torino
Asociación Real Juvenil – Milano
Case di Plastica – Milano
Assocafé (Asociación Cultura Arte Fuerza al Exterior) – Milano
Associazione Antigone – Milano Città Aperta
Sinistra Critica – Milano
Rete Antirazzista Campana
Coordinamento Immigrati Bergamo
Lavoratori migranti FIOM - Bergamo
Rete Antirazzista Catanese
CUB
Coordinamento migranti Verona
Le radici e le ali ONLUS – Milano
Carta
Agenzia per la Pace –Valtellina,Valchiavenna e Alto Lario
Rete Milano Città Aperta
Ass.ne Todo Cambia – Milano
Coordinamento Nazionale Migranti FIOM
Sinistra critica Calabria
Sinistra critica Firenze
Il Coordinamento lavoratori della Scuola "3 ottobre"
Cobas Scuola – Cosenza
Associazione Arcobaleno insieme senza frontiere – Sondrio
Associazione I Rom per il futuro – Torino
SdL intercategoriale
Csa Magazzino 47 – Brescia
Sinistra critica – Mantova
Scuola Popolare Migranti – Cologno Monzese
Partito della rifondazione comunista Sinistra Europea
Partito della rifondazione comunista Lombardia
Partito della rifondazione comunista - Federazione di Milano
Associazione ALFABETI Onlus – quartiere S. Siro Milano
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo – Milano
Comunità kurda – Milano
L'Alternativa – San Paolo d'Argon (Bg)
Rete nazionale sicurezza sul lavoro – Ravenna
Associazione culturale Umoja – Parma
CISDA FVG – sportello operativo Coordinamento Italiano Sostegno Donne
Afgane – Trieste
USI
AIT – Lavoratrici e lavoratori anarchici
Casa editrice agenzia X
Coordinamento donne contro il razzismo
Unione Migranti Sondrio
Coordinamento Rifugiati e Migranti di Amnesty
NAGA – Milano
Centro Interculturale Donne Native-Migranti Trama Di Terre – Imola
Associazione Interculturale Dawa – Modena
Cantiere - Milano
Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo
Comitato in supporto dei rifugiati di Milano
Attac – Napoli
Associazione Ambulatorio Medico Popolare di Via dei Transiti 28 – Milano
Attac Italia
Coordinamento Attac – Milano
Laboratorio sociale "la città di sotto" – Biella
Associazione Itaca – Corsico
Confederazione Cobas – Torino
Collettivo Climax – Milano
Associazione vittime ed ex vittime della tratta del Progetto la
ragazza di Benin City
Network antagonista torinese
Radio Ciroma – Cosenza
Centro delle Culture Milano
Terre Libere – Lista per la Provincia di Bologna
Area programmatica Lavoro Società - CGIL nazionale
Comunità Carlo del Prete
Giovani Comunisti – Milano
Rete 25 aprile- partigiani in ogni quartiere
Assolei Sportello donna Onlus – Roma


ADESIONI INDIVIDUALI

Roberto Vassallo – RSU FIOM – Almaviva finance – Milano
Antonello Tiddia - RSU Carbosulcis rete 28 aprile CGIL
Guerrino Donegà – Resp. Dipartimento Politiche Sociali e Immigrazione
CGIL - LECCO
Vincenza Perilli – Bologna
Silvio Messinetti (Avvocato)
Davide Colace – Cosenza
Sandra Cangemi (Giornalista) – Milano
Antonio Fusaro
Alessio Tenaglia
Maddalena Celano
Bruno Ambrosi
Chiara Dall’Asta
Alma Masè – Trieste
Simona Valmori
Issa Diallo – Verona
Thiam Mbaye NIANG – Venezia
Luciano Muhlbauer
Umberto Bardella
Stefano G.Ingala (Responsabile cittadini Immigrati PRC Biella)
Marco Sansoé - Laboratorio sociale "la città di sotto", Biella
Riccardo Casolo (medico)
Cristina Liverani - Sindacalista CGIL E.R
Igor Gianoncelli - segretario FILLEA CGIL Sondrio
Massimiliano Piacentini – Lucca

07/05/09

'Segnalazioni': Donna suicida nel Cie di Ponte Galeria

Dal sito di Indymedia Lombardia:

Nella notte, nel Cie di Ponte Galeria è morta una detenuta tunisina.
Si chiamava Nabruka Mimuni e aveva 44 anni. Ieri sera le hanno
comunicato che sarebbe stata espulsa e questa mattina le sue compagne di cella l'hanno trovata impiccata in bagno. Da quel momento le recluse e i reclusi di Ponte Galeria sono in sciopero della fame per protestare contro questa morte, contro le condizioni disumane di detenzione, contro i maltrattamenti e contro i rimpatri. Nabruka lascia un marito, e un figlio. Era in italia da più di 20 anni. È stata catturata due settimane fa dalla polizia mentre era in coda in Questura per rinnovare il permesso di soggiorno.
Se dobbiamo dare un nome a chi l'ha uccisa, non basterebbero le poche righe che abbiamo a disposizione. Del resto, almeno qualche nome di questa lista lo conoscete già: intanto il ministro Maroni, che questa mattina si vantava della gente deportata in Libia senza neanche passare dai porti italiani; poi il partito del Ministro, e tutto il suo governo, che si apprestano a portare di nuovo a sei mesi il tempo di reclusione nei Centri di identificazione ed espulsione; e ancora la Croce rossa italiana, che gestisce il centro di Roma Ponte Galeria e diversi altri lager in Italia; e giù giù, tutte le brave persone che applaudono alle retate, che si radunano nelle strade ad urlare "espulsioni, espulsioni!", che sputano rancore ad ogni passo.

Ascolta la diretta dai microfoni di radio Blackout di Torino con una reclusa del Centro di Ponte Galeria:
http://piemonte.indymedia.org/attachments/may2009/diretta_cie_roma.mp3