Da parte di M. Emanuela Galanti, aderente al nostro Coordinamento:
Cara migrante,
Cara volontaria,
se vivi a Roma e ti piace stare nella relazione di aiuto in maniera paritaria, potrebbe interessarti la costruzione di una rete di gruppi di auto-aiuto con donne migranti per affrontare il problema della “maternità negata”: la separazione dai propri figli per poter lavorare in un paese straniero.
A seguito della visione del film moldavo “Arrivederci” (puoi leggere la mia recensione di questo film nel bloghttp://ethnos.ning.com/profiles/blogs/il-film-arrivederci-e-il) e in contatto con le donne che aderiscono al Coordinamento di donne contro il razzismo, ti propongo infatti, se vivi questo problema o se pensi di poter essere d’aiuto nell’ affrontarlo, di partecipare a un gruppo di auto-aiuto.
Il gruppo, che potrebbe tenersi ogni due settimane (del tutto gratuitamente) in un luogo abituale di incontro della comunità migrante, è facilitato da una coppia di donne: migrante, leader della sua comunità, e volontaria italiana (con una formazione in conduzione di gruppi per genitori).
In uno di questi gruppi, ci si propone sia di condividere la sofferenza della separazione sia di trovare soluzioni concrete e realistiche al problema, in modo da cercare di migliorare la relazione tra madre e figli(e).
Per ulteriori informazioni e una presa di contatto, rivolgiti pure a me (oltre l’italiano, parlo bene l’inglese e un po’ il francese). Spero di incontrarti presto!
Il Coordinamento donne contro il razzismo aderisce alla manifestazione indetta dalla Cgil - con l'adesione delle altre associazioni della campagna"Non aver paura" - che si terrà
MERCOLEDI' 29 APRILE ALLE ORE 10.30 A PIAZZA MONTECITORIO
per protestare contro il disegno di legge "sulla sicurezza" (ddl AC 2180) che si sta discutendo alla Camera.
Il Coordinamento donne contro il razzismo fin dalla sua costituzione ha fortemente criticato "il pacchetto sicurezza", in particolare l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, la costrizione alla reclusione nei Centri di identificazione ed espulsione, tutte le nuove vessazioni e discriminazioni che gravano sulla vita quotidiana delle immigrate e degli immigrati,la possibilità per il personale sanitario di delazione degli immigrati irregolari, le ronde con il loro carico di razzismo e giustizia "fai da te". Su tutti questi temi il Coordinamento ha prodotto documenti, organizzato iniziative pubbliche, partecipato a manifestazioni, la più recente davanti alla Rai, contro le forme di razzismo implicite nel linguaggio e nelle trasmissioni televisive. Il ddl ora in discussione alla Camera mantiene quasi tutte queste norme razziste, vessatorie, discriminatorie, complessivamente disumane, senza alcun rispetto per i diritti universali di tutte le persone.
Il Coordinamento donne contro il razzismo sarà quindi presente con i propri corpi, le proprie voci, i propri cartelloni alla MANIFESTAZIONE di MERCOLEDI' 29 APRILE ALLE ORE 10.30 A PIAZZA MONTECITORIO e invita a partecipare tutte le donne che la condividono.
Lo scambio tra italiani e migranti è stato per me l’aspetto più bello del laboratorio. Abbiamo potuto costatare quanto sia stimolante il contatto delle diversità per accrescere il proprio immaginario. Durante le esercitazioni si respirava nell’aula quel silenzio che non è prodotto di cose taciute ma di intenzioni condivise. Tutti erano incuriositi dal lavoro degli altri. E sappiamo quanto vuol dire per chi scrive, essere ascoltati con attenzione. (…) In questo libro troverete i racconti finali che sono stati selezionati per la pubblicazione cartacea. I racconti sono stati commentati in classe e poi rielaborati dai loro autori. Preferisco non commentarli, in modo che li assaporiate nell’immediatezza della lettura. Christiana de Caldas Brito (dalla presentazione)
Questo libro nasce dall’esperienza del secondo laboratorio di scrittura creativa interculturale organizzato dall’associazione Eks&Tra, grazie al sostegno e al contributo del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, della Provincia di Bologna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Maggiori informazioni sul sito www.eksetra.et. Il libro e' gratuito.
Eravamo cinquanta donne(cifra simbolica, ma molto vicina alla realtà), belle e giovani di spirito, motivate nella nostra protesta e nella nostra proposta, ieri, giovedì 16 aprile, davanti ai cancelli della Rai di Viale Mazzini.
Il nostro volantino spiegava tutto: chi siamo e cosa vogliamo comunicare.
Chi siamo: “Donne per la sinistra”, cioè una rete di donne impegnate nella costruzione di una sinistra diversa dal passato, cui si stanno aggregando - e confrontando- donne semplicemente “di sinistra”, e il Coordinamento donne contro il razzismo, cui partecipano donne di diverse associazioni di migranti e native, che si riunisce e ha un blog alla Casa internazionale delle donne.
Insieme queste donne hanno manifestato davanti al Parlamento, nelle strade e nei quartieri di Roma, all’interno dei cortei sindacali e delle iniziative degli operatori sanitari, contro il pacchetto sicurezza, le norme inumane e razziste contro l’immigrazione, l’uso strumentale della violenza contro le donne percriminalizzare gli immigrati.
Cosa vogliamo comunicare
La nostra protesta rispetto ai mass media, in particolare contro i troppi episodi di cattiva informazione, di fatto razzista, da parte del servizio pubblico,della Rai. Un esempio per tutti:
Il “biondino”, il “pugile”: i due rumeni accusati dello stupro alla Caffarella:non solo erano innocenti, ma anche loro hanno un nome e un cognome. Della serie: sbatti i mostri in prima pagina!
Ne deriva che se a stuprare è un italiano il misfatto non ha nazionalità, se è un immigrato diventa subito etnico.
Questi i nostri slogan,detti a gran voce davanti alla Rai e distribuiti ai passanti e ai dipendenti Rai:
I migranti sono migranti non clandestini
DITELO ALLA RAI
Contro la violenza degli uomini
Le donne insieme senza distinzioni
DITELO ALLA RAI
Costruire terrore e paura: a chi giova?
DITELO ALLA RAI
La libertà e la sicurezza delle donne non ha bisogno di soldati
ma di buone relazioni sociali e di cura per la città
DITELO ALLA RAI
Una ragazza violentata per anni in casa non fa notizia, una ragazza violentata da uno straniero finisce in prima pagina.
Chi decide la gravità della notizia?
DITELO ALLA RAI
Il vero accanimento
è quello contro gli immigrati
DITELO ALLA RAI
Lo stupratore non ha colore né nazione
DITELO ALLA RAI
Vogliamo informazione
E non xenofobia
DITELO ALLA RAI
La Rai non è razzista… però..
Il problema è quel però
DITELO ALLA RAI
Chi ha paura di chi?
Anche gli stranieri possono aver paura
Abdul aveva paura
I 6 ghanesi di CastelVolturno avevano paura
Emmanuel Bonsu Foster ha paura
Tong Hongsheng ha paura
Abu Kasher ha paura
Sinhg Navte ha paura
DITELO ALLA RAI
Le parole sono pietre,
provocano azioni
e non si torna più indietro
DITELO ALLA RAI
Immigrazione
Noi non abbiamo paura
RAI, dateci la parola per dirlo
Quel “ditelo alla Rai”, oltre ad essere il titolo della manifestazione, era un ritornello che accompagnava le nostre proteste e proposte, le sottolineava, le enfatizzava.
Cantavamo anche una canzone che, sull’aria di Bocca di rosa, parlava di ronde e di clandestine.
Abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Rai, Paolo Garimberti, scrivendo che “secondo noi una cattiva informazione è quella che nasconde le vere cause dei fatti o ne mette in luce soltanto alcuni aspetti, manipola le vicende, si presta a un uso politico delle medesime.
Sul capitolo ‘sicurezza, violenza contro le donne, immigrazione’ tutto questo avviene in maniera abnorme e distorcente. Confidiamo che il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai che lei presiede voglia intervenire a modificare questo indirizzo, invitando tutti gli operatori ad attenersi alla Carta di Roma, protocollodeontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti approvato dall’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa.”
Non ci ha ricevuto giovedì scorso, ma rimaniamo in attesa di essere invitate.
La prossima settimana si discuterà alla Camera del disegno di legge su sicurezza e immigrazione, ronde comprese, delazioni dei “clandestini” che si recano in ospedale, comprese, impossibilità di sposarsi e denunciare i propri figli all’anagrafe da parte delle coppie di “irregolari”, comprese, una vita d’inferno per gli immigrati e le immigrate, compresa, una miscela insopportabile di razzismo istituzionale e popolare.
PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ CON LE DONNE AFGHANE
Davanti all’Ambasciata dell’Afghanistan
Via Nomentana, 120 Roma
Contro la legge del governo afghano che legalizza lo stupro dei mariti nei confronti delle mogli, obbliga le donne a non opporre resistenza, vieta loro di uscire di casa, di cercare lavoro e di andare dal dottore senza il permesso del marito, affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni.
- Il 31 marzo è stata approvata la legge e non è ancora stata ritirata
- Il 12 aprile è stata ammazzata da due sicari Sitara Achakzai, da sempre difendeva i diritti delle donne oltre a essere consigliera provinciale a Kandahar, roccaforte dei talebani.
- Una lunga serie di donne sono state punite per aver sfidato il fondamentalismo dei talebani: la ballerina Shabana massacrata a gennaio nella valle di Swat, la poliziotta Malalai Kakar colpita a settembre a Kandahar, le giornaliste Shikeba Sanga Amaj e Zakia Zaki ammazzate nel 2007, la politica Safia Amajan assassinata nel 2006.
- Il 15 aprile a Kabul 300 donne afghane che stavano manifestando contro la legge sono state prese a sassate e violentemente insultate da una contro manifestazione di uomini talebani sotto gli occhi della polizia.
L’occupazione dell’Afghanistan da parte delle potenze occidentali dura da 8 anni. L’Italia in particolare è incaricata proprio della ricostruzione del sistema giuridico dell’Afghanistan. E questi sono i risultati.
In programma per mercoledì 22 aprile alle ore 15.00 e giovedì 23 aprile alle ore 9.00 in via Palestro 68 presso la Sala Convegni Unicef, a Roma, il primo Congresso Nazionale Rom e Sinti, protagonisti del nostro futuro. Sentire, percepire, pensare promosso dalla Federazione Rom e Sinti insieme.
L’iniziativa rappresenta un’occasione di condivisione sui temi propri delle culture Rom e Sinte, anche grazie al confronto sull’interazione culturale che anima il rapporto tra culture.
Il congresso, organo di indirizzo della Federazione Rom e Sinti insieme, è un momento di analisi e riflessione sullo stato del processo di riconoscimento e di interazione culturale delle stesse popolazioni. È un’opportunità per stimolare processi di formazione alla partecipazione, condividere metodi e strategie per collaborazioni attive con le istituzioni e la società civile. Un’opportunità per superare le divisioni e le questioni aperte, proponendo una nuova programmazione politica e culturale attraverso metodi e strategie per proiettarsi verso il futuro senza negare la tradizione.
L’obiettivo del Congresso è la realizzazione di un ruolo attivo e partecipante nelle politiche sociali ed istituzionali dei Rom e Sinti. Tutti i partecipanti all’incontro potranno presentare mozioni che saranno votate: quella che otterrà il maggior numero di adesioni sarà integrata nella linea politica del prossimo triennio della Federazione. La Federazione Rom e Sinti insieme, organismo politico nazionale per il riconoscimento dei diritti delle popolazioni Rom e Sinte, lavora in modo condiviso e propositivo ad un dialogo diretto con il governo, le istituzioni e la società civile. Riconoscere la minoranza linguistica a Rom e Sinti italiani; diffondere la conoscenza della cultura Rom e Sinta; collaborare alla programmazione di politiche di scambio culturale sono risultati che la Federazione si propone di raggiungere. L’affermazione della cultura della legalità, il superamento di ogni forma di discriminazione, la ricerca di percorsi non violenti, la promozione di una società aperta e multiculturale sono il suo progetto di lavoro.
DITELO ALLA RAI Manifestazione davanti alla sede Rai di Viale Mazzini
per protestare contro troppi episodi di informazione sbagliata e di fatto discriminatoria e razzista da parte della Rai sui temi dell'immigrazione, della sicurezza, della violenza contro le donne, che verranno denunciati attraverso cartelloni, volantini, canzoni di protesta
per discutere con il Presidente della Rai e i direttori di rete e tg della qualità dell'informazione Rai su questi temi
VI ASPETTIAMO
Donne per la sinistra Coordinamento donne contro il razzismo
SIAMO TUTTE CLANDESTINE!!
NO AL PACCHETTO SICUREZZA, NO AI MEDICI SPIA!
Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!
Con queste parole l’ Assemblea romana di femministe e lesbicheha convocato davanti al Ministero del lavoro, salute, politiche sociali, a via Veneto, nel pomeriggio di venerdi 3 aprile, un presidioper esprimere solidarietà alla giovane mamma ivoriana, Kante Katadiou, segnalata alla polizia “per una identificazione urgente”dalla direzione amministrativa dell’ ospedale Fatebenefratelli di Napoli, doveaveva appena partorito. Più di uncentinaio di persone erano presenti per dire la lorosolidarietà a Kante, ma anche per manifestare l’indignazione contro le politiche razziste di questo governo. Tra di loro moltegiovani donne,lavoratrici estudenti, i collettivi di alcuni centri sociali,le donne di Action e dell’occupazione di via Lucio Sestio, con il loro striscione;per alcune ore hannodato vita a una vivace contestazione con allegri slogan,canti, sberleffi ;ci sono stati ancheinterventi appassionati e denunce indignate, come quella di una giovane eritrea che ha dichiarato divergognarsidi vivere in questo paese dove i diritti vengono violati così clamorosamente.
Con le sue paroleha dato voce a sentimenti comuni amolte,edha anche espresso la volontà di tutte di resistere e contrastarequesta deriva oppressiva e violenta; come hanno gridato a lungo in molte,la vergogna, infatti,devono provarla piuttosto ilministroSacconi e l’intero governo.
3 APRILE '09 – ORE 17.00 – davanti al Ministero del lavoro, salute, politiche sociali (via Veneto 56, metro Barberini)
SIAMO TUTTE CLANDESTINE!! NO AL PACCHETTO SICUREZZA, NON AI MEDICI SPIA!
Presidio di solidarietà a Kante, la donna ivoriana denunciata da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove è andata a partorire. Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE! DIFFONDETE!
Assemblea romana di femministe e lesbiche http: //flat.noblogs.org
"No alle discriminazioni! No al Pacchetto Sicurezza!”
Presidio all'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli
Giovedì ore 16.30
Kante è una rifugiata politica della Costa D'Avorio. Kante è una donna che ha scelto di partorire all'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, in un paese, l'Italia, in cui emergono forme di discriminazione sempre più gravi e preoccupanti. Kante è stata denunciata alla polizia con un fax dal Fatebenefratelli e il figlio neonato le è stato sottratto per quasi dieci giorni!! In attesa "di una verifica sulla sua identità"... Il permesso di soggiorno di Kante infatti è scaduto, mentre è in atto il suo ricorso per ottenere l'asilo politico. Ma non è questo il punto in questione: la denuncia di Kante nasce dalla vergognosa ansia di applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come quella che annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della convivenza civile. Un'iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli, perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi vige sempre il divieto di segnalazione. Ma anche un'iniziativa che dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo caso non solo per gli immigrati irregolari ci sarà il rischio di segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino, con un'incredibile condanna preventiva alla clandestinità amministrativa per le nuove generazioni! Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e ricattabili anche all'interno della già difficile condizione dei migranti e dei rifugiati in Italia. Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati contro i responsabili di quest'assurda iniziativa e per chiedere con forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato. Diritti e dignità per tutte e tutti!
Partecipano al Presidio (adesioni in aggiornamento..):
Rete Antirazzista Napoletana - Medicina Democratica - Giuristi Democratici - Comitato Immigrati di Napoli - Cgil - Onda Studentesca Napoletana - Associazione Libera - ASGI (ass. studi giuridici immigrazione) - Centri Sociali Napoletani - Cantieri Sociali - Coop. Dedalus - Associazione Priscilla - Collettivo Tiresia - Collettivo femminista Sora Rossa - Collettivo femminista Pachamama - Collettivo femminista Degeneri - UDI - Movimento Precari Banchi Nuovi - Collettivo NoBorder_Napoli - Confederazione Cobas - Less - Assopace Napoli - ASSNI - Associazione senegalese - Ciss
Il Coordinamento Donne Contro il Razzismo è costituito da donne e associazioni di donne, italiane e migranti, che hanno scelto la Casa internazionale delle donne come punto di riferimento politico, in quanto luogo abitato dalle donne italiane e migranti, luogo di incontro, di scambio di esperienze e di organizzazione di iniziative.